Quando ricorrere agli integratori

È un dato ormai acquisito, che un apporto nutrizionale corretto, caratterizzato dalla piena copertura dei fabbisogni giornalieri individuali, costituisca il presupposto indispensabile per il mantenimento di un buono stato di salute e per il raggiungimento delle migliori prestazioni psico-fisiche dell’individuo, qualunque sia la sua età.

Per questo motivo, ormai da tempo, sono disponibili in commercio numerosi integratori finalizzati all’integrazione alimentare. L’impiego di questi integratori può risultare particolarmente utile in popolazioni specifiche a rischio di carenze nutrizionali, presenti anche in Paesi, come il nostro, a elevato tenore socio-economico.

Il ricorso agli integratori di minerali e di vitamine è indicato e diventa ancor più giustificato nei casi di aumentato fabbisogno, come nell’età dello sviluppo, soprattutto nelle fasi di maggior crescita, in gravidanza e durante l’allattamento, in presenza di malattie infettive, specie se di lunga durata, nelle pratiche sportive di intenso impegno, in caso di diete dimagranti drastiche e poco congrue o in corso di terapie particolari. Inoltre, numerose vitamine, in ragione della loro azione antiossidante, sono giustamente considerate come le sostanze naturali capaci di esercitare un notevole effetto protettivo nei confronti dei radicali liberi, concausa in molte patologie degenerative e oncologiche.

La più nota vitamina con proprietà antiossidanti è ad esempio l’α-tocoferolo, o vitamina E, che trova quindi impiego terapeutico nella prevenzione e nel trattamento di varie patologie. Un’alimentazione sana è la prima medicina e una straordinaria arma di prevenzione di numerose malattie. Fin dalla prima infanzia poi è consolidata l’abitudine a un’integrazione mirata di fluoro, vitamina K e vitamina D.

A partire dai primi mesi di vita quindi e in tutte le successive fasi della vita, gli integratori vitaminici rappresentano degli importanti sussidi per il medico e per la famiglia, soprattutto in momenti particolari che richiedono apporti superiori agli standard, come l’adolescenza o la gravidanza. Non è affatto escluso, però, che ne possano trarre grande giovamento anche soggetti sani, in un’ottica di prevenzione a lungo termine.