Multe sulla preferenziale di viale Regina Margherita a Roma, il Giudice di Pace dà ragione a Codici ed ai cittadini
Buone notizie per i romani che hanno ricevuto una sanzione transitando lungo viale Regina Margherita.
È trascorso ormai un anno da quando esplose la protesta dei cittadini, multati tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 per aver invaso la corsia preferenziale, non per una manovra spericolata, ma semplicemente perché costretti a spostarsi verso il centro della carreggiata dalla presenza di auto in doppia fila. Proteste raccolte dall’associazione Codici, cha presentò diversi ricorsi, su cui nei giorni scorsi sono arrivati i primi verdetti positivi.
“Abbiamo ottenuto il primo accoglimento da parte del Giudice di Pace di Roma – dichiara l’avvocato Marco Malandrucco, legale di Codici – per due sanzioni inflitte a novembre e dicembre 2020, quando non era stato ancora realizzato il cordolo a protezione della preferenziale. Come abbiamo sostenuto, e come segnalato anche dai cittadini, la presenza di auto in doppia fila rendeva di fatto obbligatoria l’invasione della corsia centrale, perché la carreggiata era troppo stretta e non c’era lo spazio per superare l’ostacolo rappresentato dal veicolo fermo”.
“Siamo naturalmente soddisfatti di questi pronunciamenti – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, ma al tempo stesso non possiamo nascondere l’amarezza per come è stata gestita la vicenda. All’epoca furono veramente tante le proteste dei cittadini, alcuni multati più volte anche nell’arco della stessa giornata, e si svolse pure un consiglio straordinario del II Municipio per discutere della questione. La situazione era chiara, c’era un problema di viabilità, non di pirati della strada ed annullare le sanzioni sarebbe stato un gesto di responsabilità, che avrebbe evitato l’ennesima battaglia legale. Purtroppo, le nostre richieste non sono state ascoltate, il resto è storia. Queste sentenze del Giudice di Pace di Roma dimostrano che avevamo ragione, chi ha invaso la corsia preferenziale l’ha fatto perché costretto, altrimenti si sarebbe dovuto fermare dietro l’auto in doppia fila aspettando che ripartisse liberando la carreggiata. Pura fantascienza per chi conosce Roma e il traffico della capitale”.