Tutelare i pazienti celiaci in Europa

La celiachia è causata da una reazione immunitaria scatenata dal glutine , una proteina presenti negli alimenti contenenti grano, orzo o segale.

I sintomi variano parecchio e comprendono mal di stomaco, diarrea, malassorbimento, carenza di ferro (anemia) e/o osteoporosi. L'unica terapia possibile è una dieta priva di glutine vita natural durante.

Gli studi indicano che circa lo 0,7% della popolazione dell'UE soffre di celiachia anche se molti casi non vengono segnalati.

Competenza internazionale di primo piano

Il Prof. Frits Koning, che nelle sue ricerche ha studiato come si sviluppa ed evolve la celiachia, è membro del gruppo di lavoro dell'EFSA che contribuisce a valutare l'allergenicità delle piante geneticamente modificate (GM).

Ha spiegato il prof. Koning: "I pazienti celiaci hanno tutti in comune una o due molecole chiamate HLA-DQ2 e HLA-DQ8. Si tratta di recettori che legano efficacemente tra loro i frammenti di proteine di glutine. Questo legame permette il riconoscimento del frammento di glutine da parte del sistema immunitario, scatenando la celiachia".

Uno strumento per prevedere il legame con i peptidi

"Nel nostro gruppo di lavoro abbiamo sviluppato un modello matematico e un'applicazione per prevedere il modo in cui il glutine degli alimenti si lega a questi recettori, noto come 'legame peptidico'. Lo strumento ci permette di valutare le proteine di piante, animali o microrganismi utilizzate nei nostri alimenti prima di includerle nella dieta".

Lo strumento sviluppato dall'EFSA si chiama "preDQ". Può essere utilizzato su qualsiasi proteina destinata all’alimentazione.

Il Prof. Koning ha dichiarato: "Utilizziamo lo strumento per esaminare la sequenza aminoacidica primaria della proteina onde prevedere se il legame tra i frammenti della proteina avrà luogo o meno. Se lo strumento predice la possibilità del legame, la proteina può rappresentare un rischio per i pazienti celiaci".

Potenziale utilizzo in altri settori della sicurezza alimentare

Gli esperti dell'EFSA utilizzano ora il preDQ nelle loro valutazione delle piante GM ma potenzialmente potrebbe essere utilizzato per lo screening di qualsiasi proteina, ad esempio nei nuovi alimenti, negli enzimi di alimenti e mangimi, nei contaminanti e negli alimenti o mangimi GM. Lo strumento potrebbe essere utilizzato anche al di fuori dell'EFSA dai produttori per analizzare in anticipo le piante coltivate ottenute con tecniche di miglioramento genetico.

Ha dichiarato il Prof. Koning: "Sono lieto che, a distanza di oltre un decennio, la mia attività di ricerca e il lavoro della comunità scientifica stiano aiutando a proteggere i celiaci europei dall'esposizione a prodotti alimentari a loro nocivi".