Codici: sulla tragedia di Verona è doveroso chiarire l’operato dei Servizi Sociali

Una violenza che non sembra avere fine e che ormai quotidianamente registra episodi drammatici.

È quella dei casi di separazione o divorzio che finiscono nel sangue, dopo accuse e denunce che trascinano in un vortice di odio e dolore anche i figli, con epiloghi a volte tragici. Come nel caso di Verona, dove due bambine sono state trovate senza vita in una Comunità, con la mamma indiziata del duplice omicidio. La donna è stata successivamente ritrovata senza vita nel fiume Adige.

“Una tragedia enorme – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, che sconvolge e, al tempo stesso, solleva dei punti interrogativi che a nostro avviso necessitano di risposte chiare. Ci riferiamo ai motivi che hanno portato la donna a separarsi dall’ex marito andando a vivere in una struttura gestita dai Servizi Sociali del Comune di Verona. Gli inquirenti hanno riferito che le denunce per presunti maltrattamenti nei confronti del padre risultano recentemente archiviate. Parliamo delle denunce che avevano portato ad un provvedimento del Tribunale dei Minori di Venezia, che aveva allontanato le tre dalla dimora familiare dove vivevano con l’uomo. Come spesso accade in questi casi, si rincorrono voci e testimonianze. Agghiacciante quanto riportato nel programma tv Storie Italiane: la mamma nei colloqui con gli psicologi avrebbe riferito che piuttosto che dare le bambine al marito le avrebbe ammazzate e si sarebbe ammazzata. L’uso del condizionale è d’obbligo, quel che è certo è che bisogna fare luce sull’operato dei Servizi Sociali, che non si sono accorti della pretestuosità delle denunce e delle intenzioni della donna, togliendo ad un padre le due figlie. Com’è possibile che non si siano resi conto di nulla? Com’è possibile che non siano stati rilevati segnali di un possibile disagio della madre che, a quanto pare, sarebbe invece noto ad altre persone? Domande che meritano una risposta, perché è doveroso fare chiarezza su questa tragedia”.