Relazione Arera, il punto sui rifiuti
Con la presentazione del Collegio al Parlamento e al Governo della Relazione annuale 2022 sono stati anche pubblicati e sono scaricabili dal sito www.arera.it i due volumi della Relazione Annuale ARERA – l’Autorità di regolazione per l’energia e l’ambiente – sullo Stato dei servizi e sull’Attività svolta nel 2021.
Gli elementi contenuti nei due volumi (qui sintetizzati) riguardano l’anno solare 2021. Un quadro influenzato dalla ripresa post pandemia, poi evoluto sul finire dell’anno con i provvedimenti del Governo e nei primi mesi del 2022 a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina.
Rifiuti
Nel corso del 2021, l’Autorità ha proseguito il processo di costruzione del quadro regolatorio di settore attraverso la definizione del Metodo tariffario rifiuti per il secondo periodo regolatorio 2022-2025 (MTR-2). Anche nel 2021, il processo di approvazione delle predisposizioni tariffarie relative agli anni 2020 e 2021 è stato condizionato dal protrarsi dell’emergenza sanitaria legata al virus COVID-19 e dal conseguente differimento dei termini per l’approvazione della TARI disposto dal legislatore con diversi interventi normativi. La scadenza, da ultimo fissata al 31 luglio 2021 ha fatto sì che la maggior parte delle predisposizioni tariffarie relative al piano economico-finanziario 2021 sia stata trasmessa in prevalenza nei mesi di luglio e agosto 2021, e in alcuni casi anche successivamente. Con riferimento all’annualità 2020 sono state trasmesse complessivamente poco più di 6.250 proposte tariffarie da più di 3.000 ETC, per una popolazione corrispondente di circa 51,5 milioni di abitanti (circa l’87% della popolazione nazionale). Per quanto concerne, invece, il piano economico-finanziario 2021, l’Autorità ha ricevuto circa 5.700 predisposizioni, che rappresentano una popolazione complessiva di circa 49,2 milioni di abitanti (circa l’83% della popolazione nazionale) da circa 2.700 ETC. Da ottobre ha preso il via l’approvazione delle proposte relative all’anno 2021. Con riferimento al 2020, le predisposizioni approvate dall’Autorità riguardano circa 180 ambiti tariffari, interessando 8,7 milioni di abitanti (residenti in 270 Comuni), per le quali è stato approvato un incremento medio delle entrate tariffarie, rispetto al 2019, molto contenuto e pari allo 0,43%. Per quanto concerne il 2021, anno in cui l’attività di approvazione ha seguito nella tempistica le proroghe dei termini per l’approvazione delle tariffe determinate dal protrarsi dell’emergenza sanitaria, le predisposizioni approvate hanno interessato 33 ambiti tariffari e una popolazione di poco più di 4,3 milioni di abitanti (distribuita in 124 Comuni); l’incremento medio annuo delle tariffe, con riferimento alle predisposizioni 2021 finora approvate dall’Autorità, è stato pari all’1,3%. Risultano iscritti all’Anagrafica Operatori dell’Autorità 7.843 soggetti (erano 7.470 nel 2020), con un incremento di circa il 370 unità rispetto all’anno precedente, di cui 7.608 iscritti come gestori, nell’86,5% dei casi Enti Pubblici e nel 13,5% gestori con diversa natura giuridica. Lieve incremento del 7% dei soggetti iscritti come Enti territorialmente competenti (ETC). A conferma della complessità e della frammentarietà della governance di settore, si rileva, inoltre, un numero ridotto di Enti di governo dell’ambito (poco meno di 60), a fronte di un numero molto elevato di Enti territorialmente competenti (3.762, rispetto ai 3.523 del 2020), coincidenti nel 98% dei casi con i Comuni.
Nell’ambito dell’avvio del procedimento per la definizione del MTR-2 e dei criteri per la definizione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento è stata avviata un’attività di ricognizione volta all’acquisizione di dati e informazioni inerenti agli impianti di trattamento dei rifiuti urbani – inceneritori, discariche e impianti di trattamento meccanico biologico. Su un panel di 29 impianti di incenerimento (su 37 censiti dall’ISPRA, nel 2019 anno di riferimento) sono stati inceneriti 4,9 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui il 13% di rifiuti speciali e l’87% di rifiuti urbani. Solo 5 impianti hanno ricevuto unicamente rifiuti di origine urbana; per la maggior parte degli impianti la quota di rifiuti speciali risulta residuale rispetto a quella dei rifiuti urbani; mediamente negli impianti di taglia maggiore la quota di rifiuti speciali conferiti risulta più significativa. I primi 5 impianti del panel hanno trattato il 49% del totale dei rifiuti inceneriti. Il prezzo di conferimento dichiarato dai gestori del panel è estremamente variabile da impianto a impianto e viene indicato da un minimo di 12 84 €/tonnellata a un massimo di 191 €/tonnellata; a livello di macroarea si registra invece un prezzo medio di conferimento di 105 €/tonnellata al Nord, e 113 €/tonnellata al Centro e al Sud (prezzo medio 106 €/tonnellata). Gli impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) (raccolti dati relativi a 68 impianti su 130 censiti dall’ISPRA) ricevono 4,9 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui il 98% di rifiuti di origine urbana e solo il 2% di rifiuti speciali. Il maggiore apporto di rifiuti è dato dai rifiuti indifferenziati (79%). Il prezzo di conferimento varia da un valore minimo di 15 €/tonnellata a un valore massimo di 189 €/tonnellata (prezzo medio 108 €/tonnellata). Infine, analizzando i dati di 55 discariche su 131 (ISPRA) queste hanno gestito complessivamente, nel 2019, 3,6 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti di origine urbana da valore minimo di conferimento di 12 €/tonnellata fino a un valore massimo di 190 €/tonnellata (prezzo medio 84 €/tonnellata).