Codici: con la legge di Bilancio 2022 a rischio il diritto all’accesso alla giustizia

L’associazione Codici interviene in merito alla bozza del testo della legge di Bilancio 2022. L’attenzione è rivolta in particolare all’articolo 192, che rischia di minare il diritto all’accesso alla giustizia.

“L’articolo 192 – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – punta a vietare l’iscrizione a ruolo delle cause il cui contributo unificato non sia in regola. Una norma che, se approvata, metterebbe seriamente a rischio la tutela del diritto all’accesso alla giustizia, introducendo di fatto un sistema classista in base al quale può adire il Giudice solamente chi possa permettersi di anticipare spese che in alcuni casi, come il ricorso al Tar ovvero per cause civili di particolare valore ed importanza, possono raggiungere anche cifre a tre zeri. Attenzione, non è un dettaglio. Il diritto alla giustizia non può essere considerato alla stregua di un qualsiasi servizio a pagamento, proprio in considerazione della fondamentale funzione che esso è deputato a svolgere, vitale ai fini del funzionamento di ogni società civile. Sono tanti i cittadini in difficoltà e con l’introduzione delle modifiche previste dall’articolo 192 si sarà ottenuto l’unico risultato di incentivare il ricorso alla ‘giustizia fai-da-te’, essendo divenuto per molti impossibile ottenere la tutela delle proprie ragioni in un’aula di tribunale. Si tratta di un rischio gravissimo e concreto, sol se si consideri che l’attuale sistema di quantificazione dell’importo dovuto a titolo di contributo unificato per l’avvio di un giudizio prevede una serie di scaglioni di importo crescente in relazione al valore della causa. In sostanza: più la causa è importante, minori saranno le possibilità di potersi permettere il suo avvio. È per questo che siamo fortemente contrari a questa norma e ci auguriamo che nella fase emendatoria venga eliminato l’articolo 192, così lasciando in piedi il sistema attuale in cui la regolarità del contributo unificato non è condizione per l’avvio di un giudizio”.