Codici: class action per un volo Ryanair da dimenticare
Terribile esperienza quella vissuta dai passeggeri del volo Ryanair Bari – Zante del 6 agosto e del volo FR2238 di ritorno del 10 agosto, che ha trasformato la vacanza dei passeggeri in una vera e propria odissea.
Centinaia di persone sono rimaste bloccate a bordo a causa del protrarsi di ritardi; la situazione, ancor più aggravata vista l’emergenza COVID-19 e dei rischi legati alla permanenza prolungata in luoghi chiusi, è stata sul punto di degenerare richiedendo l’intervento delle autorità locali.
“Il 6 Agosto – racconta un passeggero – la partenza prevista per le ore 10.40, è stata ritardata di mezz'ora per i controlli anti-covid. E fin qui, ok. Saliti a bordo, dopo un'altra mezz'ora di attesa, ci è stato comunicato che a causa della carenza di personale, i controlli hanno richiesto più tempo del previsto e che la partenza sarebbe stata rinviata alle ore 14.10, anche per via del traffico nei cieli della Grecia. Siamo rimasti chiusi in aereo in più di 150 persone – continua il passeggero – senza possibilità di scendere o che ci venisse fornita assistenza a bordo. La gente ha iniziato a protestare ed il personale non ha saputo fornire spiegazioni sul perché non si potesse attendere fuori dall'aeromobile. Speravamo che il ritorno andasse meglio e invece no. Il volo previsto per il 9 Agosto è stato prima ritardato di mezz'ora, poi, dopo più di un’ora, ci è stato comunicato che a causa di un guasto tecnico, dovevamo scendere dall'aereo e attendere al terminal. Nell’attesa ci hanno fornito un voucher per acquistare dell’acqua, ma arrivato l’orario di partenza, prevista per le 21.40, ancora non eravamo stati imbarcati. Solo alle 22 ci hanno detto che saremmo partiti l’indomani alle 8.00 e che avremmo pernottato in un albergo poco distante. Arrivati in albergo la cucina era chiusa ed essendo in aperta campagna, con il coprifuoco a mezzanotte, siamo andati a letto senza cenare. All’indomani non abbiamo potuto nemmeno fare colazione perché le cucine aprivano dopo la nostra partenza; ma non finisce qui: il pullman che ci avrebbe dovuto portare in aeroporto è arrivato in ritardo e, una volta là, ci hanno comunicato che, ancora una volta, il volo era stato rinviato. Siamo arrivati all’aeroporto di Bari alle 10.15 del 10 Agosto, con circa 16 ore di ritardo rispetto al previsto. È stato un vero e proprio incubo”.
“E’ una situazione fuori dal normale – evidenzia Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e che dimostra come Ryanair, per l’ennesima volta, sia incapace di far fronte ad ogni genere di imprevisto e calpesti ogni diritto dei passeggeri. Non è minimamente accettabile che centinaia di persone, tra cui diversi bambini, vengano abbandonati a sé stessi senza la minima assistenza. Ci sono arrivate le prime richieste di assistenza e abbiamo iniziato a raccogliere le adesioni per l’avvio di una nuova class action nei confronti del vettore irlandese, nella quale si chiederanno gli indennizzi contrattuali spettanti a ciascun passeggero e per gli ulteriori importi per spese sostenute e disagi sopportati”.
“La Corte di Giustizia Europea – continuano Giacomelli e Stefano Gallotta, responsabile Trasporti e Turismo di CODICI - ha da tempo stabilito che i passeggeri di voli giunti in ritardo, sono al pari dei passeggeri dei voli cancellati quanto al diritto alla compensazione pecuniaria, per cui, quando i voli raggiungono la destinazione finale con oltre tre ore di ritardo rispetto all'orario originariamente previsto, spetteranno loro dei rimborsi che variano tra 250 e 600 euro in base alla lunghezza della tratta. Inoltre, ai passeggeri spetta anche il rimborso per le spese eventualmente sostenute a causa del ritardo e il risarcimento per i disagi sopportati e per la violazione delle norme sui diritti all’assistenza e informazione previste dal Regolamento 261/2004. Quanto all’evento odierno, dalle prime segnalazioni stanno emergendo gravi e reiterate violazioni dei doveri di assistenza e informazione dei passeggeri, in ragione delle quali le pretese risarcitorie saranno quantificate con particolare rigore”.
Codici ha iniziato a raccogliere le adesioni per avviare una class action: è possibile ricevere maggiori informazioni contattando l’associazione al numero 06.5571996 o scrivendo all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..