Codici scrive alla Ministra Roccella: i padri separati meritano più attenzione

Una lettera toccante. È quella scritta da un padre separato di Reggio Calabria e pubblicata dagli organi di informazione.

Un racconto che ha colpito molte persone e che ripropone un tema su cui il Codici insiste da tempo, ovvero le conseguenze spesso pesantissime delle decisioni dei giudici. Non solo. È anche l’ennesima testimonianza di una questione estremamente delicata, su cui l’associazione richiama l’attenzione della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella.

Nella lettera il papà si rivolge alla figlia, che non riesce a vedere per impedimenti che non dipendono dalla sua volontà. Racconta che vive lontano, ma, ciò nonostante, ogni mese prende l’aereo per poterla riabbracciare. A volte, però, gli incontri saltano all’ultimo momento con le scuse più disparate. È facile intuire lo stato d’animo della bambina, che si sente tradita da un papà che, invece, non ha responsabilità, che anzi attende le comunicazioni con il giorno in cui poter rivedere la sua piccolina, oltre a quelle, in questo caso sempre puntuali, con le richieste dei pagamenti.

“Abbiamo deciso di portare questa storia all’attenzione della Ministra Roccella – spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché riteniamo doveroso sensibilizzare il Governo su una tematica che, a nostro avviso, non riceve l’attenzione che merita. I padri separati in difficoltà sono sempre di più. Occupano una parte considerevole tra i cosiddetti ‘nuovi poveri’, affollano le file della Caritas, finiscono in tv o sui giornali quando sono costretti a dormire in auto non avendo i soldi per permettersi un affitto, in quanto i risparmi vengono tutti assorbiti dall’assegno di mantenimento. Sono storie drammatiche, più comuni di quanto si possa immaginare e pensiamo che da parte del Governo sia necessaria una presa di coscienza di questa realtà che potremmo definire sommersa per quanto poco è conosciuta. Ormai i padri separati sono ridotti ad un bancomat. Questo avviene anche a causa dell’operato dei giudici, che con i loro provvedimenti in molti casi permettono l’allontanamento dei figli dal padre. Si tratta di decisioni a senso unico, rivolte soltanto alla madre senza tenere conto degli affetti del minore e del papà, e della situazione economica. Abbiamo voluto condividere la lettera toccante del papà di Reggio Calabria perché riteniamo sia una storia che merita attenzione. Abbiamo deciso anche di inviare una lettera alla Ministra Roccella per sensibilizzare il Governo su questo tema. Quella dei padri separati è una realtà drammatica, che non può essere ignorata e che merita un’attenzione particolare per fornire tutti gli strumenti necessari per aiutare chi soffre perché è costretto a vivere in una condizione difficilissima sia sul piano psicologico che su quello economico”.

L’associazione Codici è impegnata da anni in un’attività di assistenza rivolta ai padri separati in difficoltà. Per informazioni e supporto è possibile telefonare al numero 065571996 o scrivere all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..