Ozonizzazione per i rifiuti

Il cambiamento delle abitudini civili e sociali, la stessa nuova organizzazione delle nostre città hanno avuto un effetto anche sul tipo di rifiuto prodotto. L'ultimo esempio è rappresentato dalla mascherina.

Altri rifiuti caratteristici del nostro tempo sono quelli elettronici ed i farmaci che più che usati vengono abusati con il risultato della crescita della loro concentrazione e di quella dei loro metaboliti nelle acque superficiali, in particolare nei fiumi di tutta Europa. La presenza di questi composti non sempre trattabili con i processi tipici dei depuratori (fanghi attivi) obbliga a trattamenti integrativi per proteggere l'ambiente da un lato e consentire il riutilizzo per uso agricolo ed industriale dall'altro. Fra questi con particolare attenzione si guarda, soprattutto in Svizzera e Germania, alla ozonizzazione. L'ozono reagisce selettivamente con composti che contengono molecole ricche di elettroni, come è il caso di molti comuni farmaci come il diclofenac, la carbamazepina, il sulfametossiazolo. La reazione è veloce, non selettiva assistita anche da quella a carico dei radicali ossidrile prodotti nella reazione primaria di ozonizzazione. Le percentuali. di abbattimento vanno dal 90 al 40% a seconda dei casi, ma in ogni caso sono idonee a preparare una condizione favorevole all'applicazione del metodo biologico a fanghi attivi.

A cura del Prof. Luigi Campanella (Docente Università La Sapienza, Vicepresidente di AK e Presidente Commissione Scientifica di AK)