Nel Decreto Sostegni c’è lo sconto sul Canone RAI: a chi tocca?

Il 23 marzo è entrato in vigore il decreto legge Sostegni che prevede, tra le varie misure uno sconto sul Canone RAI: a chi spetta?

La misura è delineata nella relazione tecnica che accompagna il provvedimento e ne illustra le misure si legge.

Ma attenzione: il perimetro di applicazione è molto ristretto. Vediamo chi riguarda.

Decreto Sostegni e sconto sul Canone RAI

Lo sconto sul canone Rai (che ammonta al 30% del totale) è stato inserito nel decreto Sostegni approvato dal governo e firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ma riguarda solamente una particolare platea, e non riguarda dunque il Canone dei privati cittadini. Si tratta infatti, di una (piccola) boccata d’ossigeno per bar, alberghi e ristoranti colpiti dalla crisi a causa della pandemia.

Si tratta infatti di una misura agevolativa a favore delle strutture ricettive e di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico.

Infatti, nell’articolo 6 del provvedimento del governo si legge:

“per l’anno 2021, per le strutture ricettive nonché di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico il canone di abbonamento alle radioaudizioni di cui al regio decreto-legge 21 febbraio 1938, n. 246, convertito dalla legge 4 giugno 1938, n. 880 è ridotto del 30 per cento“.

Quindi si tratta, nel particolare, del Canone Speciale RAI.

In buona sostanza chi ha già pagato, tra le strutture ricettive sopra citate, avrà un 30% di credito d’imposta.

Che cos’è il Canone Speciale RAI?

Per chi non lo sapesse, il Canone Speciale RAI è la tassa per coloro che detengono uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive:

  • in esercizi pubblici;
  • locali aperti al pubblico o comunque fuori dell’ambito familiare;
  • o che li impiegano a scopo di lucro diretto o indiretto.

Il Canone speciale è strettamente personale: in caso di cessione degli apparecchi o di cessione o cessazione dell’attività, deve essere data disdetta del canone alla RAI nei termini e con le modalità di seguito specificate.

L’importo del canone speciale può essere dedotto dal reddito d’impresa, qualora sussistano i presupposti fiscali ai sensi del D.P.R. 22/12/1986 n. 917.

Ai sensi dell’art. 17 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, le imprese e le società devono indicare, nella relativa dichiarazione dei redditi, il numero di canone speciale alla radio o alla televisione per la detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive.