Codici: da Perugia una storia incredibile sulla condizione dei padri separati

Sono riflessioni amare quelle che suscita la vicenda che arriva da Perugia.

Una storia di separazione su cui l’associazione Codici ha deciso di intervenire per segnalare quella che appare a tutti gli effetti come una grande e grave ingiustizia.

“Da anni ci occupiamo di padri separati con una campagna di assistenza e di sostegno per le persone in difficoltà – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e di storie incredibili e paradossali ne abbiamo conosciute e trattate tante. Questa che arriva da Perugia, però, è veramente singolare. È anche la cartina tornasole di una giustizia che deve cambiare registro, come chiediamo ormai da tempo”.

Si tratta di una storia di separazione. Il Tribunale civile di Perugia ha emesso un’ordinanza in base alla quale il padre deve corrispondere 600 euro al mese, oltre al 50% delle spese straordinarie, per il mantenimento delle figlie, che vivono con la madre. La Procura ha deciso di portarlo davanti al giudice per non aver versato l’assegno.

“I padri separati – afferma Giacomelli – ormai non hanno nemmeno più il diritto ad essere poveri. Il protagonista di questa triste vicenda è finito a processo perché non ha pagato l’assegno di mantenimento non per una sorta di ribellione, ma perché subito dopo la separazione ha perso il lavoro ed è tornato anche a vivere dalla madre. Ci chiediamo come sia possibile che un giudice non prenda in considerazione un fatto del genere. Con provvedimenti simili non si fa altro che aggravare situazioni già precarie, si aggiunge sofferenza a sofferenza e poi ci ritroviamo a commentare il continuo aumento della presenza dei padri separati tra i nuovi poveri. Serve un approccio diverso, bisogna prendere atto della realtà, non ignorarla, considerando anche l’impatto devastante che ha avuto la pandemia”.

Codici è impegnata da anni a fornire assistenza e sostegno ai padri separati in difficoltà con la campagna “Voglio papà”, volta a riaffermare anche il principio della bigenitorialità, troppo spesso ridotto ad un semplice slogan. È possibile mettersi in contatto con l’associazione telefonando al numero 06.55.71.996 oppure scrivendo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..