Agcom fa il punto sulle comunicazioni

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato oggi i dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni relativi alla prima metà dell’anno.

Il quadro congiunturale del settore vede i ricavi conseguiti da inizio anno dai principali players presenti sul mercato risultare pari a circa 12,4 miliardi di euro, in flessione del 4,4% rispetto al primo semestre 2021. Gli investimenti risultano sostanzialmente stabili (intorno ai 2,9 miliardi), mentre il margine lordo segna un arretramento di quasi 0,6 miliardi, scendendo al 33,5% dei ricavi. Con riferimento ai volumi, nella rete fissa gli accessi complessivi registrano una marginale flessione sia rispetto al trimestre precedente che su base annuale, rimanendo complessivamente intorno ai 20 milioni di linee. Negli ultimi dodici mesi è da segnalare come le tradizionali linee in rame si siano ridotte di oltre 1,4 milioni (circa 8,6 milioni nell’ultimo quadriennio), mentre le linee che utilizzano altre tecnologie, da inizio anno sono aumentate di circa 570 mila unità e di 1,4 milioni rispetto al giugno 2021. Nel giugno 2018, il 65% degli accessi alla rete fissa era in rame; dopo quattro anni questi sono al 24,1%. Allo stesso tempo, sono sensibilmente cresciuti gli accessi con tecnologie che consentono prestazioni avanzate: le linee FTTC sono aumentate di quasi 530 mila unità su base annua e di circa 5 milioni nell’intero periodo; gli accessi FTTH si sono incrementati di oltre 780 mila unità su base annua, e a fine giugno, hanno superato i 3 milioni. In crescita, anche se in misura più contenuta, risultano anche le linee Fixed Wireless Access che, con un incremento di circa 100 mila unità nell’anno, hanno superato 1,7 milioni. Le linee broadband complessive, a fine giugno 2022, sono 18,6 milioni, in crescita di quasi 140 mila unità rispetto all’anno precedente. Va notata una leggera flessione su base trimestrale, a seguito della riduzione delle linee broadband su rame (-300 mila nel secondo trimestre dell’anno), Le dinamiche sopra illustrate determinano un notevole aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata: le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s sono non lontane dall’80% delle complessive linee broadband, mentre il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s è salito, dal 25,6% del giugno 2018, al 65,2% del giugno 2022. Continua la crescita del traffico dati: in volume il traffico giornaliero nella prima metà del 2022 è aumentato del 5,1% rispetto al corrispondente valore del 2021. Allo stesso tempo, i dati unitari di consumo (traffico giornaliero per linea broadband) mostrano un aumento valutabile nel 3,6% rispetto al 2021. Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband, a fine giugno, vede confermarsi Tim quale maggiore operatore con il 40,6%, seguito da Vodafone con il 16,8%, Fastweb con il 14,5% e Wind Tre con il 14,2%. Nella rete mobile, a fine giugno 2022 le sim attive sono complessivamente (Human e M2M) 107 milioni (circa +1,8 milioni su base annua). In dettaglio, le sim M2M sono poco più di 1,3 milioni, mentre quelle Human (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) risultano anch’esse in aumento per 460 mila unità su base annua. Le linee Human sono rappresentate per l’86,8% dall’utenza residenziale, mentre alla tipologia di contratto, nell’89% dei casi è riferito alla categoria “prepagata”. Con riferimento alle linee complessive, Tim risulta il leader di mercato con il 28,4%, seguito da Vodafone (28,1%) e Wind Tre (24,2%), mentre Iliad raggiunge l’8,5% (+1,1 punti percentuali nell’anno). Considerando il solo segmento delle sim “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 26,0%, seguito da Tim con il 25,0% e Vodafone con il 22,7%, mentre Iliad, con una crescita di 1,6 punti percentuali su base annua, ha raggiunto l’11,6%. Nella prima metà dell’anno sono valutabili in circa 56,5 milioni le sim “human” che hanno prodotto traffico dati: il relativo consumo medio unitario giornaliero è stimabile in circa 0,57 GB, in crescita del 27,8% rispetto ai primi sei mesi del 2021.