L’Italia nell'economia circolare in Europa è la prima

Un'immagine che mi ha di recente colpito rappresenta il genere umano sul quale incombono tre onde: il cambiamento climatico che causerà migrazioni di miliardi di essere umani, la recessione economica, la pandemia.

L'economia circolare è probabilmente una delle poche difese che il genere umano può mettere in campo, superando il consumismo e creando le condizioni per una rigenerazione economica ed ecosostenibile. L'economia circolare si colloca nel quadro delle iniziative promosse dalla nuova Commissione Europea per un Green Deal che, impegnando fino a 1000 miliardi di investimenti, punta a fare della sfida climatica e della transizione ecologica un'opportunità per un nuovo modello di sviluppo. L'Italia è certamente all'avanguardia, pur con i soliti difetti e rallentamenti. Questa affermazione non è campanilistica: un recente studio di ENEA e della Circular Economy Network ha analizzato i settori (produzione, consumo, gestione rifiuti, materie prime-seconde)del Piano Europeo con riferimento ai Paesi del Continente giungendo ad una classifica in cui l'Italia è in testa seguita dalla Germania e dalla Francia.

In Italia, a conferma di questa classifica, le iniziative si moltiplicano, l'ultima delle quali ad Albano, a pochi km da Roma, l'Isola del riuso, un impegno strutturale in favore del recupero e riciclo di oggetti come elettrodomestici, mobili, arredamenti, dispositivi elettronici.

 

A cura del Prof. Luigi Campanella (Docente Università La Sapienza, Vicepresidente di AK e Presidente Commissione Scientifica di AK)